IL   TIRAMISU
DELIZIA SENZA FRONTIERE


È da sempre in testa alla classifica dei dolci più amati. In Italia, un sondaggio condotto recentemente da una nota rivista "per golosi" lo ha riconfermato dessert prediletto per la categoria "dolci al cucchiaio". 
Ma il suo successo non conosce confini: lo si ritrova, ospite più che gradito, nel menu di moltissimi ristoranti sparsi in ogni angolo del mondo. 
A San Francisco come a Tokyo. Non c’è frontiera che tenga. 
Neppure virtuale: sono veramente tante le pagine web ad esso dedicate. Nonostante ciò, le origini del tiramisu sono incontrovertibilmente italiane.

Una storia...piccantina
Toscane, sembra. O forse venete. Entrambe le regioni infatti vantano la 
paternità di questa inimitabile delizia. Stabilire torti e ragioni diventa 
complicato quando la storia sconfina nella leggenda e il gran tempo trascorso
limita ogni possibilità di verifica oggettiva. 
A ogni buon conto, la versione più accreditata della storia del tiramisu ne colloca la nascita verso la fine del XVII secolo. 
Il dolce, si narra, vide la luce a Siena; l’occasione fu una visita dell’allora 
Granduca di Toscana, Cosimo III de’ Medici. Vanitoso, scialacquatore e 
amante dello sfarzo, lo storico personaggio era, a quanto pare, anche 
piuttosto goloso e non mancò di apprezzare la nuova specialità che, proprio 
in suo onore, fu battezzata “zuppa del duca”. 
Alla sua partenza, la nobile ricetta lo seguì alla corte di Firenze, allora crocevia di intellettuali e artisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. 
Fu così che la “zuppa del duca” divenne famosa, fino a oltrepassare i confini del granducato per approdare a Treviso e quindi a Venezia. 
Dove, continua la leggenda, diventò il dolce prediletto dai cortigiani, poiché attribuivano proprietà eccitanti e afrodisiache. 
Tanto che si diffuse l’abitudine di consumarne abbondanti porzioni prima 
di ogni incontro amoroso. 
Ecco che la “zuppa del duca” cambiò nome e prese quello 
decisamente allusivo di “tiramisu”. 
E qui ci fermiamo.

La ricetta originale

Sulle presunte virtù afrodisiache del tiramisu ci sarebbe forse da dibattere. In effetti la presenza del caffè e del cioccolato (sia pure in minime quantità) potrebbe conferire al dolce un potere blandamente eccitante. Indiscutibile è invece il suo valore energetico, dato dalla presenza di ingredienti ad alto tenore di grassi (il solo mascarpone, un latticino tipico delle regioni del nord Italia, ne contiene fino al 55%), proteine e zuccheri. Una vera e propria bomba calorica, ma gustosissima nella versione originale di cui riportiamo la ricetta.

Ingredienti(per sei persone): 
500 g di mascarpone
80 g di zucchero
4 uova
250 g di savoiardi
1 tazza di caffè forte (meglio espresso)
1 bicchiere di Marsala
cacao amaro in polvere q.b.
scaglie di cioccolato fondente

Procedimento 
Separare i tuorli dagli albumi. 
Montare i tuorli insieme allo zucchero fino a ottenere un composto 
bianco e spumoso. 
Con un cucchiaio in legno lavorare il mascarpone a temperatura ambiente finché diventa una crema liscia e senza grumi. 
Unire al mascarpone il composto di uova e zucchero, amalgamandolo bene.
Montare gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e aggiungere con delicatezza alla crema di uova e mascarpone. 
Miscelare il Marsala con il caffè a temperatura ambiente. 
Aggiungere due cucchiai di acqua. 
Immergere velocemente i savoiardi nella bagna così ottenuta: i biscotti dovranno risultare ben imbevuti, ma non completamente zuppi 
(in caso contrario si sbriciolerebbero). 
Foderare il fondo di una vaschetta in plastica per alimenti con 
uno strato di savoiardi. 
Quindi stendere uno strato di crema al mascarpone, livellandolo con una spatola. Procedere con un secondo strato di biscotti e coprire con la rimanente crema, avendo cura di tenerne da parte una piccola quantità per la decorazione.

Decorazione 
Inserire la crema rimasta in una tasca da pasticciere montata con bocchetta
liscia e ricoprire tutta la superficie del dolce con una serie di rosette. 
Spolverare con abbondante cacao amaro e rifinire con una manciata 
di scaglie di cioccolato. 
Riporre in frigorifero per almeno sei ore.

Variazioni sul tema 

Come ogni dolce di successo, anche il tiramisu ha dato origine a una serie, pressoché infinita, di varianti. Alcune prevedono la semplice sostituzione di alcuni ingredienti (pan di Spagna al posto dei savoiardi, brandy invece di Marsala, eccetera), altre sono vere e proprie rivisitazioni. 
Come il “tiramisu ai frutti di bosco” che conserva solo una lontana parentela con il prodotto originale: nessuna traccia di caffè nè di mascarpone, sostituiti rispettivamente da latte e chantilly per una versione più leggera e tipicamente estiva del celebre dolce. Senza dimenticare poi il gelato di tiramisu: un gusto di introduzione relativamente recente, ma già divenuto un classico, apprezzato sia d’estate sia d’inverno (nella versione “gelato caldo”) grazie alla creatività dei gelatieri che hanno saputo riprodurre fedelmente il sapore e il profumo della ricetta originale... con qualche caloria in meno!