4 Ottobre 2004

 “Cronache da un raduno”

Il Quarantennale della Prima Stelletta

Torino, 30 set. – 3 ott. 2004 

(dal nostro inviato speciale)

 

Quanta emozione, il mattino del 1° ottobre 2004, nel varcare l’austero ingresso della Scuola d’Applicazione d’Arma di Torino per celebrare il “Quarantennale della Prima Stelletta”!

Il raduno era incominciato il giorno prima, all’albergo “Novotel” di Torino, quando i garbatissimi ed efficientissimi componenti del Comitato organizzatore locale (Betti, Mangia, Visconti, Montemurro, Acquaviva, Sciascia, Quaranta) hanno dato il benvenuto a tutti con un ampio sorriso e consegnato una cartella contenente la documentazione d’interesse, una bottiglia di Barbera con apposita etichetta realizzata dal caro Arnaldo Soleri e l’oggetto ricordo (un piatto in ceramica con artistica riproduzione di una storica immagine del 5° Reggimento Artiglieria).

Gran festa, alle 19 quando è giunto l’autobus da Roma con una trentina di viaggiatori, felici e pimpanti nonostante le quasi 10 ore di viaggio.

Splendide come sempre le nostre Signore. Grazie anche a loro perché la loro presenza rende i nostri Raduni una cosa ancora più bella da vivere.

Poi tutti a tavola e, davanti a squisite pietanze locali, un vocio convulso per riconoscersi, abbracciarsi, scambiarsi i primi saluti. Fra gli altri il caro Col. Abela dell’Esercito inglese che ha frequentato con noi la Scuola di Guerra e che, da alcuni anni, insieme alla signora Bernardette, partecipa ai nostri raduni.

L’indomani tutti alla Scuola d’Applicazione per la cerimonia ufficiale.

Impettiti ed emozionati i 73 Allievi che vi hanno partecipato. Intorno, familiari ed amici anche loro partecipi della solennità del momento.

Il primo ritrovo nella Biblioteca dell’Istituto ove, in bella mostra, erano i registri di un tempo, con le schede individuali riportanti voti, punizioni, note caratteristiche e notizie anche gustose e divertenti.

Emblematica la punizione di quell’allora giovane Ufficiale (nome omesso per la privacy) che “alla vigilia di un interrogatorio veniva sorpreso nella sua abitazione a dormire”. Non è indicato se dormiva solo od in dolce compagnia. Che segno dei tempi di una volta!

Con noi erano anche i colleghi ancora in servizio con le loro divise piene di “stellette pesanti”: brillanti le “tre stelle” di Mencagli ed Ingrosso e le”due stelle e mezzo” di Mimmo Benedetti.

Emozionante poi l’incontro con alcuni ex Comandanti ed Insegnanti di un tempo che abbiamo trovato in splendida forma. Con loro abbiamo ricordato tanti aneddoti, episodi e situazioni di quel meraviglioso biennio.

Dopo la Biblioteca, tutti in Aula Magna per la celebrazione ufficiale.

Presente anche una nutrita rappresentanza di giovani Ufficiali frequentatori. Particolarmente carine ed osservate le giovani Ufficiali.

Cordialissimo l’intervento del Comandante della Scuola Gen. Pio Valente che, dopo un caloroso “bentornati”, ha illustrato i nuovi compiti dell’Istituto che cura la preparazione non solo dei giovani Sottotenenti (come noi 40 anni fa), ma organizza anche il Corso di Stato Maggiore ed altre attività di elevata valenza formativa.

Ha poi preso la parola il Presidente della Associazione Allievi del 19° Corso, Carmine Fiore (il testo completo della Allocuzione è riportato a parte). Dopo aver evidenziato che la cerimonia interessava non solo gli Ufficiali delle varie Armi, ma tutti gli appartenenti al 19 ° Corso (compreso quindi Carabinieri, Automobilisti, Amministratori e Commissari), il nostro Presidente ha posto in luce le sensibili differenze fra il quadro geo-politico della nostra epoca e quello attuale, evidenziando le accresciute difficoltà che incontreranno nel futuro i giovani Ufficiali in formazione alla Scuola d’Applicazione ed incitandoli quindi a prepararsi al meglio per gli accresciuti compiti futuri.

Al termine del suo intervento, Carmine Fiore ha chiesto ai colleghi di Corso più elevati in grado ancora in servizio di rivolgere alcune parole alla Sala.

Goffredo Mencagli si è rivolto soprattutto ai giovani Ufficiali presenti in Aula Magna per sottolineare loro l’importanza dei valori morali con cui accompagnare la preparazione tecnica. In tale quadro ha additato alcune nobili figure della nostra storia nazionale, come il Colonnello Magnani, tornato dalla prigionia in Russia dopo oltre 9 anni dal termine della guerra.

Marcello Ingrosso ha indirizzato il proprio intervento soprattutto ai giovani Ufficiali del Corpo Ingegneri presenti, sottolineando il suo intendimento, quale Capo del Corpo, di esaltarne al massimo la “operatività” insieme alla preparazione tecnica. Marcello ha concluso il suo intervento con un ideale abbraccio a tutti i componenti del Corso presenti ed assenti.

Mimmo Benedetti, di recente divenuto Capo del Corpo d’Amministrazione,

ha evidenziato l’importanza della funzione amministrativa e di sostegno logistico svolta dalle differenti componenti del Corpo a supporto della componenti operative della Forza Armata.

Dopo questi interventi, a ricordo della cerimonia, il 19° Corso ha voluto offrire alla Scuola due teche di vetro.

Successivamente, il momento più toccante e commovente dell’intero Raduno. Tutti in Cortile d’Onore, inquadrati per rendere gli onori ai Caduti della Scuola ed ai nostri Colleghi deceduti.

Quasi si sentivano i forti battiti dei cuori mentre il trombettiere suonava il silenzio e Beppe Favale leggeva il lungo elenco dei nostri 34 deceduti.

Un momento toccante e commovente!!!

A seguire una visita alla Scuola per apprezzare le significative, importanti e sbalorditive modifiche apportate sul piano infrastrutturale e delle attrezzature didattiche.

Successivamente, il pranzo di Corpo nella Sala Mensa. Lì, niente sembra cambiato! Gli stessi tavoli, la stessa disposizione, la stessa atmosfera.

Fortunatamente il menù è stato diverso specie sul piano qualitativo.

Al termine. il Comandante della Scuola ha fatto consegnare a ciascun Radunista un bellissimo libro dedicato all’Istituto.

 

Terminata così la parte ufficiale del Raduno, cominciava quella ricreativa.

Già nello stesso pomeriggio del giorno 1° ottobre abbiamo visitato il palazzo reale di Venaria ove sono in atto significativi interventi di restauro.

La giornata si è conclusa con una simpatica ed allegra cena presso “Lucio di Venaria”: un meridionale trapiantato a Torino ed affermatosi per la capacità e la simpatia. Dopo la cena, musica e balli per gli affezionati e gli … scatenati.

Insomma, una giornata a doppia valenza (ufficiale e ricreativa), comunque bellissima.

 

Sabato 2 ottobre. Partenza mattutina per il Castello reale di Racconigi; struttura splendida ed ottimamente mantenuta. Simpaticissimo il trenino con cui abbiamo girato nel Parco per apprezzare la bellezza della sua fauna e della sua flora. La mattinata si è conclusa con un simpaticissimo pranzo all’aperto nel Parco, allietato dalle simpatiche battute scambiate fra i vari tavoli, in una calda atmosfera “campagnola”.

La sera, al Circolo Ufficiali di Presidio, il momento della eleganza e della classe. Nel salone della Mensa, splendidamente arredato, tanti tavoli superbamente apparecchiati per ospitare i componenti del Corso, i loro familiari ed amici.  Con un servizio impeccabile si è svolta la cena di gala.

Poi tutti nel grande Salone delle feste in una serata piena di allegria e sorprese. Per prima, una coppia di ballerini professionisti che hanno dato luogo ad alcune esibizioni di tango argentino. Tutti gli occhi per la stupenda ballerina per seguirne le perfette evoluzioni.

Successivamente due “Ospiti d’onore” della serata, Gianduia e Josè Pepe da Umbertide, ballerino di flamenco. Avrete già capito che entrambi gli “ospiti d’onore” erano “interpretati” da Umberto Mangia che, ancora una volta, si è superato nelle sue esibizioni coinvolgendo tutti in una sfrenata atmosfera di allegria. 

Impareggiabile il caro Umberto che ha voluto stare con noi anche se proprio la notte precedente era nata la prima nipotina Cecilia. Auguri di cuore, carissimo Umberto, Gianduia, José, giovanissimo e stupendo nonno!

A seguire tanta musica per consentire a tutti di ballare con la persona cara. La serata è così “scivolata” in un’incantevole atmosfera di altri tempi, con le signore ancora più splendide del solito.

Questa serata rimarrà sicuramente memorabile per tutti i Radunisti.

 

Domenica 3 ottobre. Siamo andati a visitare il Museo Egizio di Torino. Molti di noi lo avranno già visitato a suo tempo ed avranno potuto apprezzare i miglioramenti introdotti. Si è trattato di una visita di estremo interesse sul piano culturale e delle minute curiosità.

Per chiudere il Raduno, ancora un bellissimo pranzo al Novotel a scambiarci gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni.

Poi tutti di corsa, via, per raggiungere le nostre dimore portando un patrimonio di gioia condita da tanta nostalgia e con una dolce e struggente stanchezza. Dovrà passare ancora un anno per rivederci tutti insieme. Sarà nella splendida cornice di Gaeta!

Un ringraziamento di cuore a tutti i componenti del Comitato organizzatore locale (Betti, Mangia, Visconti, Montemurro, Acquaviva, Sciascia) per aver reso indimenticabili questi tre giorni di Raduno.