Giovedì 26 ottobre, ci ha “lasciato” Antonino IARIA. Era del 2° Plotone della 1^ Compagnia, ma certamente lo ricorderete tutti. Era decisamente un “vulcano di simpatia”. Aveva una straordinaria intelligenza con cui affrontava e risolveva tutti i problemi, grandi e piccoli, della nostra vita accademica. Sul piano professionale, le sue capacità e di intelligenza sono emerse pienamente quando poi dalla Fanteria è passato al Corpo Tecnico. Dopo aver preso un numero “infinito” di lauree “tecniche” si è poi dato alla musica scrivendo alcune canzoni di successo come “Sentinella” che, come ricorderanno quelli che erano presenti al Cinquantennale della Stelletta, ci ha cantato la famosa cantante Ivana Spagna.

Purtroppo, negli ultimi tempi, a causa di problemi di ordine cardiaco, le sue condizioni di salute erano degenerate. Per superare questi problemi aveva accettato di essere di nuovo operato al Policlinico di Roma, ma purtroppo questa volta non ha “superato l’ostacolo”.

I funerali hanno avuto luogo  al Policlinico militare del Celio sabato 28 alle ore 11.00.

Vi riporto i recapiti della famiglia = signora Gloria – Via dei Lancieri 13 – 00143 Roma – tel. 06/5011446; figlio Alessandro (Colonnello medico dell’Esercito) – 339/3323128  = E-mail : dimarzoiaria@alice.it

Raccomando a tutti i Colleghi di Corso di portare un “segnale” di solidarietà ai familiari di Tonino.

Ai funerali hanno partecipato tantissime persone ed alcuni Colleghi di Corso. Per noi tutti, Vincenzo De Luca ha portato le condoglianze ai familiari. Altre persone hanno preso la parola per rendere il giusto onore al nostro Antonino. Fra i tanti ci piace riportare quanto ha detto il nipote Alberto, un ragazzino di 14 anni con una sensibilità straordinaria.

Il sorriso che aveva mio nonno era simile ai raggi di sole che illuminano quotidianamente le nostre giornate.

Ho vissuto 14 anni con accanto un riferimento enorme, un punto di riferimento fondamentale, e se ora sono così, gran parte del merito è suo.

Due settimane fa andai a casa sua. Ci mettemmo a tavolino e parlammo per circa un’ora. Eravamo soli io e lui, faccia a faccia. Era stanco, aveva la faccia di un uomo che aveva ricevuto tutto dalla sua vita, di un uomo che non vedeva l’ora di addormentarsi serenamente per sempre.

Avete presente quei 75 anni che si portava dietro? Ecco, in quei 75 anni aveva fatto cose che noi avremmo fatto in 100 anni o forse di più.

Mi abbracciò forte. In quell’abbraccio racchiusi tutti i ricordi con lui, da quando ero piccolo fino ai giorni d’oggi.

Oggi nonno non ci dice addio.  Oggi ci dice un semplice arrivederci; un semplice: ci rivedremo sicuramente in un luogo migliore di questo.

Nonno, sarai ricordato da tutti come il Generale Iaria; il Generale che ha avuto sempre il bisogno di aiutare chiunque avesse problemi; il Generale con quella divisa che spiega in una classe lezioni di ingegneria con il suo laser ad hoc. Insomma verrai ricordato come una persona che ha voluto e dato sempre un bene infinito.

Io, Alberto Iaria, ti voglio ricordare diversamente. Ti voglio ricordare come un nonno juventino che urlava Dybala goal! Ti voglio ricordare con tutte le tue barzellette che raccontavi a tutti i tuoi amici. Ti voglio raccontare come un nonno che ha svolto l’incarico più difficile al mondo con 110 e lode: educare un nipote.

Dentro di te, vedo il mio futuro. Indosserò quella divisa che hai indossato e che indosserai per sempre. Seguirò le tue orme come ha fatto tuo figlio. Ti darò quell’orgoglio che ti ho sempre dato a cominciare dai piccoli gesti, al mio parlare francese fino a iniziare a tradurre versioni di greco e di latino.

Seguirò tutti i tuoi consigli, tutte le tue sante parole che in 14 anni hai detto al nipote che oggi è fiero di ricordarti e portarti sempre nel cuore.

                                                                                                  Mi mancherai!

                                                                                  Tuo nipote, futuro Generale Iaria”

 

Parole decisamente belle e che denotano da un lato la grandissima sensibilità di questo ragazzino e dall’altra i Valori che il nostro Antonino ha sputo trasmettere.