LA FORMAZIONE DEI VANGELI ED IL VANGELO DEI MILITARI

 

Come vi dicevo, ora è il tempo di annoiarvi un poco e di parlare brevemente della formazione dei Vangeli. Ecco perché ho insistito nel raccontare di questo Centurione che viene presentato in modo diverso anche se sostanzialmente identico, o addirittura non viene presentato.

Anche per i Vangeli dobbiamo anzitutto prendere in considerazione una fase di tradizione orale che le prime comunità cristiane hanno effettuato, basandosi ovviamente sui ricordi dei principali testimoni della morte e risurrezione del Cristo, vale a dire gli Apostoli. Insomma è sicuro che Marco, Matteo, Giovanni fossero dei responsabili di comunità, sorte sulla base della loro predicazione, e che in queste comunità sorgessero dei problemi contingenti legati alla vita di fede dei componenti; non essendoci libri di teologia (per fortuna!) i responsabili si rifecero alla predicazione del Salvatore per risolvere quei problemi e solo in un secondo tempo misero quanto emerso per iscritto. Ecco la nascita dei Vangeli che non furono scritti tutti da Marco, Matteo, e Giovanni bensì anche dai membri delle loro comunità che, ovviamente, si rifacevano a quei nomi prestigiosi.

Altra cosa è Luca, il più colto, che prima di scrivere svolse un’accurata ricerca storica, anche lui certamente basandosi sui testimoni degli eventi.

Lasciamo comunque agli storici ed agli esegeti questi discorsi e vediamo che alle prime comunità si affaccia il primo grande problema: ” Cristo è venuto solo per gli Ebrei o anche per il resto dei popoli (i pagani)? Ed i pagani che vogliono seguire Cristo devono prima diventare Ebrei (si devono far circoncidere)?”. Non vi dico che discussioni “vivaci “ ci furono! E che scontri tra San Pietro capo della corrente dell’ebraismo e San Paolo capo della corrente a favore dei pagani!

Per nostra fortuna passò la tesi di San Paolo e noi abbiamo la possibilità della Salvezza.

Insomma, per farla breve, a queste comunità, ma non a quella di Marco (?), si presentò la problematica di alcuni militari romani che erano affascinati dalla Parola e che vennero accolti con gioia facendo memoria della misericordia del Maestro. E sulle strade romane andarono certo gli Apostoli ma anche i legionari ed i mercanti a diffondere la buona Novella!

Ma che dire della Passione dove i militari romani giocano un ruolo veramente crudele?

Di fronte al Nazzareno si incontrano la Legge ebraica e la politica; la condanna a morte è certa.”E’ meglio che muoia un uomo solo al posto di tanti“ dice il gran sacerdote Caifa “e poi costui osa proclamarsi il Figlio di Dio! Barabba sì che è un patriota, un combattente per la libertà, un uomo giusto che non bestemmia”.

Ponzio Pilato è disperato, non sa come cavarsela davanti a un Galileo che gli sembra innocente. “Se il Suo regno non è di questo mondo che ha da spartire con Roma alla quale interessano solo e soltanto i regni terreni? Non ha ucciso i miei legionari, non ha fatto imboscate, ha detto addirittura di dare a Cesare quello che è di Cesare!“

Sta di fatto che in tutti i Vangeli si fa memoria della brutale violenza subita da Gesù dai soldati: lo frustano, lo deridono, lo coprono di sputi e quel mantello rosso che gli mettono sulle spalle è sicuramente di qualche ufficiale. Infatti, a loro spetta la porpora, mentre i soldati semplici hanno un corto mantello di lana bruna.

La terra, tutto l’universo partecipa alla morte del Suo Creatore su quella croce, ai piedi della quale un Centurione romano dice una cosa strana, come riportano Matteo, Marco e Luca:

 

   39 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio! ”.

 

Accidenti che profeta! Questo militare sta guardando un corpo umiliato e straziato, deriso da tutti, una cosa spaventosa, non un potente che compie miracoli e se ne esce con un’affermazione che in precedenza era stata detta da San Pietro solo vedendo il suo Maestro nella gloria della potenza. E mentre tutti gli Apostoli sono scappati impauriti, è uno straniero un pagano rappresentante della potenza romana che afferma la presenza del Figlio di Dio nella storia dell’umanità! Il nome di questo Centurione non è scritto da nessuna parte, ma la Chiesa lo ha tramandato sino ai nostri giorni: il suo nome è GAVINO! Affinché sia trasmesso nei secoli!

 

Qui avrei terminato ma consentitemi solo un piccolo salto negli Atti degli Apostoli, la cronistoria di Luca delle primissime comunità cristiane

 

 

       1 C’era in Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte Italica, 2 uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 3 Un giorno verso le tre del pomeriggio vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: “Cornelio! ”. 4 Egli lo guardò e preso da timore disse: “Che c’è, Signore? ”. Gli rispose: “Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, in tua memoria, innanzi a Dio. 5 E ora manda degli uomini a Giaffa e fa venire un certo Simone detto anche Pietro.

 

Insomma Cornelio manda a cercare San Pietro per incontrarlo e :

 

2 Risposero: “Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei, è stato avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare ciò che hai da dirgli”. 23 Pietro allora li fece entrare e li ospitò.

       Il giorno seguente si mise in viaggio con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. 24 Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli ed aveva invitato i congiunti e gli amici intimi. 25 Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. 26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: “Alzati: anch’io sono un uomo! ”. 27 Poi, continuando a conversare con lui, entrò e trovate riunite molte persone disse loro: 28 “Voi sapete che non è lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persone di altra razza; ma Dio mi ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo.

 

Figurarsi, un potente Centurione che si inginocchia davanti ad  un povero pescatore! Bene questo militare è stato fatto Santo dalla Chiesa e la tradizione vuole che sia stato il primo Vescovo di Cesarea.

 

Un ultima cosa , sempre dagli Atti degli Apostoli , riportata nel capitolo 13 , dove si vede San Paolo a Cipro. Egli annunzia la Buona novella niente meno che al governatore, il pro-console Sergio Paolo, di classe senatoria, ricco e comandante di tutte le forze romane della provincia. Ricordiamoci che Cipro era importante per i suoi giacimenti di rame e per i suoi commerci ed era sede di una potente flotta romana che assicurava le rotte commerciali del Mediterraneo orientale.  Un personaggio importante il nostro Sergio Paolo! E non a caso includo qui l’immagine del Battesimo dell’Imperatore Costantino, cioè del Comandante in Capo!

 

Bene, ho veramente finito. Ho cercato, nella mia pochezza, di estrarre quello che solo io chiamo il Vangelo dei militari che ormai viene totalmente ignorato, almeno questa è la mia esperienza . Personalmente rivendico con un certo orgoglio il fatto che questi personaggi, guarda caso tutti ricchi e potenti, abbiano contribuito a diffondere la Parola ed in un certo modo mi identifico con loro, fatte ovviamente le debite proporzioni.

Con ciò termina il mio compito, e chiudo ringraziando di cuore i miei tre lettori. A tutti la Pace in Cristo.